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Carni suine

Per ottenere sempre un buon risultato nell'eseguire alcune ricette a base di carne, il primo passo da eseguire è quello di scegliere sempre il taglio più adatto.

La carne suina deve essere consumata sempre ben cotta, al fine di evitare il rischio di parassitosi intestinali.

Per una cottura alla griglia, sono consigliate le braciole, le bistecche (di lonza, di filetto e di carrè); per una cottura arrosto, sono adatti il carrè, il filetto, la lonza, le costine ed il cosciotto (la cottura in forno fornisce carni più morbide di quella a fuoco vivo, considerando il fatto che le carni suine, in genere, sono comunque tendenzialmente più asciutte di quelle bovine); per una cottura in umido, i tagli più indicati sono la lonza, il cosciotto, la spalla, i piedini e la testina; per la frittura, infine, sono ottimi i tagli più teneri come i nodini, il filetto, la lonza e le braciole.

 

 

 

1 - Testa:

È un taglio poco pregiato; generalmente suddivisa in tre parti (magro, ossa e grasso) viene utilizzata in parte per la consumazione umana ed in parte per la produzione di farine proteiche per uso zootecnico.

2 - Gola e guanciale:

Ricavato dal collo, è meno grasso e più delicato del lardo; si usa per il salame crudo, ma poiché tiene bene la cottura viene utilizzato anche per fare il cotechino e lo zampone.

3 - Grasso:

Si distinguono diversi tipi di grasso: il lardo, il lardello, la sugna, il grasso duro di schiena, il grasso di gola; vengono tutti utilizzati nella preparazione degli insaccati cotti e crudi; dalla sugna, dopo un trattamento a caldo, filtrazione e colatura, si ottiene lo strutto.

4 - Coppa:

Rifilando, snervando e sgrassando il capocollo si ricava questo taglio utile alla produzione del salame crudo.

5 - Lonza o lombata:

Si suddivide in tre parti: carrè, lonza e capocollo; dal carrè si ricavano le braciole (la parte attaccata al prosciutto si chiama culatello o fondello e viene usata per alcuni tipi di salame crudo); la lonza, si può consumare arrosto o a fettine; dal capocollo si ricava, dopo la rifilatura e la sgrossatura, la coppa.

6 - Costine o puntine:

È la parte finale delle coste dopo lo spolpo per ricavare le carni da insaccare; è un taglio economico, povero di carne e ricco di tessuto connettivo; le costine sono molto saporite se cotte alla griglia.

7 - Spalla:

Dalla spalla si ottiene il "prosciutto cotto di spalla"; altrimenti, si suddividono le due parti che la compongono: la fesa ed il muscolo; con la prima, più pregiata e tenera, viene prodotto il salame crudo; con il secondo, più duro, vengono preparati prodotti che richiedono cottura (cotechino, salame cotto, mortadella e würstel).

8 - Zampe:

Le zampe, private delle unghie, sono utilizzate per insaccare le carni (zampone); si cucinano con tutte le cotenne e perciò devono essere liberate del grasso con una lessatura prolungata.

9 - Piedino:

Il piedino è il piede vero e proprio. Utilizzato nella cucina tradizionale per insaporire zuppe, per lo più si abbina al cavolo.

10 - Filetto:

Va dall'estremità della spalla alla prima costola e corrisponde al filetto del bovino; è un taglio pregiato, di colore rosso intenso, tenero e magro.

11 - Culatello o carrè:

È il proseguimento della lombata nella regione del dorso (parte anteriore della schiena); tagliandolo a fette, si ottengono i nodini e le braciole; può essere disossato ed arrostito intero (arista).

12 - Pancetta:

Ricavata dal ventre del maiale, ha uno spessore di grasso inferiore al lardo ed un maggiore contenuto di tessuto muscolare sia del lardo che del guanciale; acconciata, speziata ed arrotolata viene usata fresca oppure salata e/o affumicata per insaporire numerosissime ricette.

13 - Cosciotto:

È una carne delicata usualmente destinata alla produzione del prosciutto e può essere anche cucinata fresca (intera, arrosto o allo spiedo).